UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
finimondo. - E le mura di quella rôcca fossero come quelle di Jerico, per virtù soprannaturale, che noi possiamo chiedere colla preghiera. - Così fosse
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dalle interne scale di esso, perchè fosse più leggiero; e, attaccatigli cavalli dai lati, e dietro spinto da Ugo, Aginaldo, Gisalberto e da molti fanti
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sparviero stecchito sul cuscino nero non fosse venuta a metter le febbre in tutti i polsi. E poi Ugo era fuggito dal campo, lui proprio che aveva
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il garzonaccio. Costui, come se fosse ufficio suo l'operare sempre con tristizia, buttò giù dal cuscino il drappo, e sporse l'offerta. Intanto Ugo
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! L'altro sempre a cinque passi gli era dietro bestemmiando: - Ho giurato! Ugo venne nella corte. Tutto era buio, e poco mancò non inciampasse e fosse
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pensava tra sè: - Se quel valente mi fosse allato! - e l'uno e l'altro nella sommessione al comune signore, trovava, anzichè una spinta ad amicarsi ed
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, quelli della religione. - Conosci il tuo cavallo? - Meglio che se fosse mio fratello: è baio sanguigno, balzano della staffa, sulla testa segnato di
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... cioè tre cavalli e quattro cavalieri. Oh come ci sta a disagio quel messere! Su un animale due cavalcatori! Che quella fosse fuga? - Ma chi diede
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. - È così disperato l'amore! Chi ci resiste? Imilda nascose Ugo nella grotta, andò nella casetta e fu lietissima che mamma Agnese non ci fosse
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fuggire. Imilda ha la mano tremante sulla porta, la tocca, e, come se quella fosse di legno benedetto, la bacia, si fa segno di croce: esce, e guarda giù
Accademia della crusca
